Autorimesse e incendi: i rischi con le vetture elettriche, a GPL o metano

Valutazione rischi incendi autorimesse

Per la progettazione della sicurezza antincendio di un’autorimessa la valutazione del rischio incendio ed esplosione non può essere stabilita su criteri che interessano i veicoli in generale.

Questo perché, come anche sottolineato dall’INAIL nel documento “Prevenzione incendi per attività di autorimesse. La Regola Tecnica Verticale V.6 del Codice di prevenzione incendi” (alg-pubbl-prevenzione-incendi-attivita-autorimesse.pdf (inail.it)), esistono diverse tipologie di alimentazione del veicolo come ad esempio quelli alimentati con combustibili alternativi (veicoli elettrici o veicoli alimentati con GPL, GNC e idrogeno). Con la presenza di questi veicoli è evidenziato come cambia la valutazione del rischio e l’attribuzione dei livelli di prestazione delle misure della strategia antincendio. E’ importante ricordare però, che qualsiasi tipo di alimentazione del veicolo costituisce un fattore di rischio.

Un esempio molto semplice e che potrebbe spiegare del perché i veicoli alimentati con combustibili alternativi possono portare rischi maggiori in tema di sicurezza antincendio, è la presenza nell’autorimessa di auto elettriche. Come la maggior parte di noi sa, un’auto elettrica ha tensioni elettriche più elevate rispetto ad altre auto ed hanno batterie di grandezza molto maggiore e più complesse. Il problema risiede nel fatto che le batterie, specialmente quelle agli ioni di litio (LIB), che contengono materiali attivi altamente energetici ed elettroliti organici infiammabili, richiedono procedure d’intervento ben più complesse rispetto a quanto richiesto, in circostanze analoghe, dalle auto alimentate con combustibili tradizionali. Un ulteriore problema delle auto elettriche per la sicurezza è dovuto dal fatto che il fenomeno della combustione può avvenire anche molti giorni dopo dal verificarsi del problema.

Un altro esempio della differenza di pericolosità di questi veicoli è portato dal GPL che, in caso di fuoriuscita, essendo un gas che tende a stratificarsi a pavimento, costituisce un elevato fattore di innesco. Discorso diverso per il metano che tende a salire verso l’alto e quindi in caso di dispersione non anderebbe a accumularsi.

Come menzionato in precedenza, nel documento fornito dall’INAIL vengono mostrati più dettagliatamente questi rischi e la loro valutazione.

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